Signori Clienti,
dopo un ottimo primo trimestre, la tentazione di prendere profitto è stata forte, anche in considerazione di quella stagionalità che tipicamente vede nella metà del secondo trimestre un momento spesso caratterizzato da una certa fragilità. Abbiamo resistito non solo perchè animati dalla voglia di fare bene e lasciarci alle spalle il più velocemente possibile le ferite del 2018, ma anche perchè convinti genuinamente che il movimento di recupero dei mercati abbia poggiato sin qui su solidi elementi strutturali.
Ovviamente il supporto delle Banche Centrali continua a rappresentare l’elemento pivotale su cui è costruito il movimento rialzista a cui stiamo assistendo ormai da inizio anno. Nel trimestre appena concluso abbiamo visto il tasso decennale americano scendere in area 2%, mentre in Europa il tasso del decennale tedesco ha fatto registrare nuovi record assoluti in termini di tasso negativo: tassi così compressi rappresentano un ulteriore combustibile che alimenta il fuoco di un bull market trasversale che va dai bond all’equity.
Mentre sul mondo obbligazionario l’effetto è lineare, nell’universo azionario la reazione del mercato è molto più eterogenea: rotazione settoriale e aumentata dispersione di rendimenti all’interno degli indici sono gli elementi che permettono alla gestione attiva di aggiungere valore alle scelte di asset allocation più generali.
In un tale contesto e con la partita che è tornata finalmente a giocarsi su un terreno di gioco dove tecnica e fondamentali sono nuovamente elementi centrali e determinanti, abbiamo scelto di rimanere in campo senza stravolgere l’impostazione di inizio anno, ma approfittando del ritorno di un po’ di volatilità per fare qualche piccolo aggiustamento tattico.
Guardando in avanti appare pacifico immaginare che dal punto di vista delle valutazioni il mondo obbligazionario abbia espresso gran parte del potenziale: tassi sensibilmente più bassi degli attuali livelli rischierebbero infatti di associarsi al riemergere di timori recessivi. Il delicato equilibrio che ha visto le obbligazioni salire,
trascinando al rialzo anche le azioni, potrebbe in questo caso rompersi; al contrario, un prolungato regime di tassi bassi in un contesto di crescita debole, ma senza scenari recessivi, dovrebbe continuare a spingere al rialzo i multipli dei listini azionari.
Pur adottando qualche correttivo e sfumando alcune posizioni, entriamo nel secondo trimestre con un’asset allocation ancora molto polarizzata, che affianca ad un’importante posizione di liquidità, un’esposizione azionaria ancora elevata. La scelta è volta a massimizzare l’efficienza dei portafogli cercando il miglior rapporto rischio/rendimento offerto dal mercato e puntando poi come sempre sulla capacità di generazione di alpha dei singoli gestori.
Il terzo elemento accanto alla liquidità e all’equity è ovviamente rappresentato dal mondo obbligazionario: per questa componente continuiamo a preferire un approccio estremamente flessibile rispetto ad un’allocazione direzionale più tradizionale.
Il secondo semestre si prospetta sfidante anche alla luce delle performance molto importanti della prima parte dell’anno: verosimilmente avremo davanti a noi un periodo più volatile, ma non per questo meno interessante. Molti fattori lasciano pensare che sia troppo presto per scendere dal treno in corsa, ma ovviamente appare sensato iniziare ad avvicinarsi all’uscita soprattutto sui vagoni più affollati.
Fabio Bariletti
Milano, 19 luglio 2019
Dopo un primo trimestre dell’anno tra i più memorabili per vastità di asset class con rendimenti assoluti positivi (in netto contrasto con la conclusione del 2018), l’anno è proseguito con un aprile ancora ampiamente positivo per i mercati finanziari seguito da una prima vera battuta d’arresto nel mese di maggio, con performance negative sui principali listini. La correzione è stata scatenata dalle nuove tensioni relative alla “trade war”, generate dai tweet del Presidente americano, che hanno sollevato ulteriori preoccupazioni sulla crescita globale e spinto gli investitori verso un atteggiamento di avversione al rischio. Giugno ha visto poi il recupero di buona parte della performance persa nel mese precedente.
L’aspettativa degli investitori verso una politica monetaria più accomodante è stato probabilmente uno dei principali fattori di supporto per i mercati finanziari: Fed e BCE hanno infatti dichiarato che non esiteranno a effettuare tutti gli allentamenti necessari per sostenere
l’economia e i mercati. Il trimestre si è concluso con l’atteso vertice G20 di Osaka, ed in particolare con l’incontro tra Donald Trump e Xi Jinping in cui si è deciso di riprendere i negoziati e con la sospensione di nuovi dazi. Questa scelta ha avuto un impatto positivo su tutte le società con esposizione alla Cina o che hanno sofferto per il rallentamento indotto dall’introduzione dei dazi. Rimangono incertezze sulle negoziazioni tra Unione Europea ed Italia in relazione alla procedura di infrazione che, in caso di risoluzione
positiva, potrebbe consentire un recupero di alcuni settori rimasti indietro rispetto al mercato.
Dopo la ripresa di inizio anno, con valutazioni ora meno convenienti rispetto a fine 2018 e un contesto macro meno solido rispetto a qualche anno fa, diventa sempre più cruciale la selezione e la ricerca di valore nei singoli settori e, soprattutto, nei singoli titoli. Siamo di fronte a un panorama favorevole alla gestione attiva, ma che allo stesso tempo non può prescindere dal tema della diversificazione settoriale al fine di evitare un’eccessiva esposizione a pochi settori che, in momenti di stress di mercato, potrebbe compromettere la performance complessiva.
Il confronto tra growth e value rappresenta uno dei temi più dibattuti sul mercato azionario e ha giocato un ruolo di particolare importanza nel 2018. Questa questione diventa ancora più rilevante alla luce del lavoro del Team, fortemente basato sul processo di analisi fondamentale, volto a identificare aziende il cui valore non è al momento riflesso nelle quotazioni di borsa e che quindi implicitamente tende a favorire
“Dopo il recupero dei mercati di inizio anno e un contesto macro meno solido, diventa sempre più cruciale la selezione e la ricerca di valore nei singoli settori e, soprattutto, nei singoli titoli”
titoli e settori più vicini allo stile value. Resta valida la convinzione che nel medio periodo siano sempre i fondamentali a prevalere e che il mercato riconoscerà il valore intrinseco delle società. Alla luce di quanto visto nel 2018 e dell’attuale contesto di mercato, la soluzione più efficace resta quella di un’ampia diversificazione dei titoli in portafoglio, anche di tipo growth, con crescita però visibile e, possibilmente, una buona e sostenibile generazione di cassa. Questo approccio ha pagato nella prima parte del 2019 ed ha portato il Team, a fine semestre, a suggerire la presa di profitto su vari titoli growth con ottime performance da inizio anno.
Lato fondi, segnaliamo:
• l’ingresso di un fondo europeo con focus su società cosiddette quality-growth e con tassi di crescita strutturale superiori alla media;
• il suggerimento di incremento di peso verso l’area geografica indiana a seguito del risultato positivo delle elezioni per i clienti che avessero appetito di investire nei Mercati Emergenti con un’ottica temporale di medio termine;
• l’alleggerimento dell’esposizione azionaria verso Stati Uniti e Giappone, come parziale presa di profitto dopo l’ottima performance registrata nella prima parte dell’anno;
• l’inserimento di obbligazioni governative americane a lunga scadenza come macro hedge di portafoglio, sia contro le crescenti tensioni commerciali che riteniamo avranno come effetto quello di ulteriori politiche monetarie espansive, sia contro i rischi geopolitici in Medio Oriente, che potrebbero portare domanda per asset risk free con lunga duration.
Altro tema è infine relativo alla recente vicenda che ha coinvolto i fondi di una grossa casa di gestione francese, su cui si è concentrata l’attenzione a seguito di un articolo che ha denunciato una situazione di possibile conflittualità di interessi in relazione ad alcuni titoli illiquidi in portafoglio. Gli investitori hanno scatenato le vendite portando i riscatti a diversi miliardi di masse che, unitamente ad alcune misure tecniche adottate dalla casa di gestione (svalutazione dei titoli, introduzione dello swing price), hanno fatto sì che i fondi lasciassero sul campo diversi punti percentuali di performance. Non è questa la sede per discutere della bontà dello specifico investimento o della validità delle criticità
evidenziate circa il fondo. Questo caso pone però importanza sull’approccio utilizzato da chi si occupa di selezione di fondi e rafforza la convinzione verso il nostro approccio all’investimento, da sempre disciplinato e strutturato, che prevede un processo di due diligence che affianca all’analisi quantitativa un’indispensabile analisi qualitativa dello strumento. Processo che diventa cruciale quando si investe in fondi attivi.
C’è un colle a Recanati e su quel colle una siepe, che sottrae allo sguardo larga parte dell’orizzonte. Così nella solitudine di quel luogo “l’anima s’immagina quello che non vede, che quell’albero, quella siepe, quella torre gli nasconde, e va errando in uno spazio immaginario, e si figura cose che non potrebbe, se la sua vista s’estendesse per tutto, perché il reale escluderebbe l’immaginario.” [Lo Zibaldone, 1820]
Novello Leopardi, anche Mr. Market ama inerpicarsi di tanto in tanto sul suo personale colle, alto 13 trilioni di dollari in obbligazioni a rendimento negativo. Vorrebbe stare un po’ in tranquillità a scrutare l’orizzonte, alla ricerca di nuovi spazi d’investimento; la visuale però è quasi interamente coperta da una grande siepe, che ha rami spinosi di regolamentazione e fitto fogliame di mark-to-market.
La regolamentazione ha attribuito alla volatilità uno smisurato potere di condizionamento delle politiche d’investimento. Una semplice formula statistica – la variabilità dei prezzi degli attivi – è diventata, nelle sue molteplici declinazioni, la
misura principe del rischio; ancor peggio, funge anche da input del processo di allocazione. Più una cosa è volatile, cioè le sue quotazioni oscillano, e meno è appetibile per l’investimento, a prescindere dalle sue caratteristiche intrinseche e dalla sua effettiva rischiosità. Per questo motivo, le aziende quotate trattano a valutazioni inferiori rispetto alle transazioni che avvengono sul mercato privato, come se il listing fosse un elemento di penalizzazione e non piuttosto motivo di maggior valore.
Il mark-to-market è l’ossessione di larga parte degli investitori finali: guadagni e perdite, entrambi potenziali, vengono misurati quotidianamente, quando non in tempo reale,
con conseguenze psicologiche che influiscono drammaticamente sulla presa di decisioni e sulla capacità di rispettare e sfruttare l’orizzonte temporale, pur lungo, che uno si è dato.
Diversamente non si spiega perché Mr. Market (che è la risultante dell’azione dei singoli operatori, dagli individui ai fondi, dalle assicurazioni ai proprietary desk) abbia scavato
una fossa delle Filippine fra le valutazioni di obbligazioni e azioni dello stesso emittente. Caso di scuola: i bond decennali delle tre più grandi azioni quotate sul listino svizzero trattano ad un rendimento negativo di 0,15% (che significa una perdita certa di 1,34%) mentre le azioni hanno un dividendo medio del 2,88%. In nove anni, significa rinunciare a più di 300 euro per ogni 1000 euro investiti. Senza contare che l’azione è un asset reale e quindi protegge dall’inflazione, diversamente dal bond. Nove
“La storia ci insegna che anomalie così grandi sono destinate a rientrare: ne può approfittare chi ha l’orizzonte temporale adeguato e sa sopportare la volatilità”
anni dovrebbero essere un orizzonte temporale sufficiente per assorbire le maggiori oscillazioni dei corsi dell’azione rispetto all’obbligazione: la volatilità sarà anche fastidiosa, ma sempre meglio di una perdita certa. Considerando l’universo mondo, il complesso delle obbligazioni investment grade rende l’1,48% con una duration di 7,08 anni, mentre il dividend yield delle azioni va dall’1,90% di quelle statunitensi al 4,73% di quelle britanniche, passando per il 3,5% abbondante di quelle dell’Eurozona. Forse anche per questo, la Bank of Japan ha da molto tempo incluso l’investimento azionario nel suo programma di Quantitative Easing e altrettanto la Swiss National Bank acquista azioni tedesche con i franchi stampati per contrastare l’apprezzamento della propria divisa. Ma le Banche Centrali hanno condizioni di privilegio rispetto ai normali investitori: possono stampare all’infinito e il prezzo della moneta lo decidono loro.
Per i comuni mortali, l’impossibilità di veder bene l’orizzonte fa sì che l’immaginazione prenda il
sopravvento e l’anelito d’infinito lasci spazio alla paura dell’ignoto. Pur di giustificare una divergenza di valutazione insensata, Mr. Market cerca tutti i motivi possibili, e quando non ci sono se li inventa. Preferisce il conforto delle certezze quotidiane, crogiolandosi nella cacofonia di notizie sulla guerra commerciale, dibattendo gli andirivieni della
politica monetaria, osservando il pendolo delle aspettative di crescita e il periodico riaffacciarsi di previsioni d’inflazione, puntualmente frustrate. In un’alternanza di sentimenti disorientante, però, non si riesce a non pensare con preoccupazione all’eterno di un bond perpetuo e si ritrova a rimpiangere la stagione ormai morta di rendimenti certi positivi. E rimane lì, sospeso, fra il desiderio di avventurarsi oltre la siepe e la frustrazione di una realtà che gli sta ogni giorno più stretta, finendo con l’autoannullarsi e abdicare alla sua principale funzione: prezzare gli attivi in modo ragionevole.
Certamente, tassi negativi e Quantitative Easing condizionano pesantemente l’esercizio di questa funzione; inoltre rendono i mercati particolarmente instabili e soggetti alle bolle. Tuttavia la valutazione di convenienza fra obbligazioni e azioni è palese. La storia ci insegna che anomalie così grandi sono destinate a rientrare: ne può approfittare chi ha l’orizzonte temporale adeguato e sa sopportare la volatilità.
Dopo la performance positiva registrata nella prima parte dell’anno, da maggio si è assistito al ritorno di un sentiment di avversione al rischio che ha portato ad una generale
correzione dei principali asset finanziari. Solo l’intervento convinto delle principali Banche Centrali, che con un atteggiamento apertamente accomodante hanno aiutato il ritorno di un certo clima di fiducia, ha permesso di chiudere il semestre con il segno positivo, pur con dati macroeconomici poco incoraggianti e nonostante le continue tensioni sul fronte dazi. Sul fronte europeo, le preoccupazioni per la crescita hanno spinto Draghi a dichiararsi pronto a riprendere una politica monetaria ultra espansiva, mentre
sul fronte americano, la Fed ha confermato con convinzione l’orientamento accomodante.
Il rendimento del Treasury a 10 anni chiude in ribasso a poco più del 2%. Il Bund a 10 anni chiude con record storico di rendimento negativo a -0,33%; il BTP rimane uno dei pochi bond decennali che chiude il mese con un rendimento sopra lo zero a +2,10%, con lo spread BTP-Bund che riesce a stringere a 243 punti. Analizzando l’indice italiano, il
movimento di giugno è stato guidato principalmente dalle società a più alta capitalizzazione,
mentre le Small Cap stanno reagendo meno velocemente, come capita spesso in situazioni di mercato simili all’attuale.
Per quanto riguarda il comparto Italia di Kairos International Sicav, l’esposizione azionaria netta a fine trimestre si è attestata in area 51%. Le principali esposizioni di
Portafoglio risultano verso il settore dei finanziari, degli industriali e delle utilities. I settori con le migliori performance sono stati gli industriali, l’health care e le utilities, mentre i finanziari, gli energetici e le telecomunicazioni hanno sottoperformato.
Tra i titoli con contribuzione positiva citiamo Antares, Enel e Ferrari, mentre tra i negativi troviamo Alp.i, Telecom Italia e Eni. Continuiamo a sottopesare il settore bancario e dei ciclici, preferendo società più difensive e meno volatili. Durante il periodo analizzato sono state seguite attentamente le ultime IPO quotate sul mercato italiano, a cui si è partecipato in modo selettivo. Grazie alla struttura di derivati presente in Portafoglio, si è dinamicamente gestita l’esposizione, continuando a mantenere un approccio che massimizzi il rapporto rischio/ rendimento.
28 Giugno 2013
394.516.105 (Euro)
Punta a ottenere la crescita del capitale nel medio-lungo termine mediante l’investimento nel mercato azionario italiano attraverso una strategia long-short.
Sicav lussemburghese
CBOE Italy 401
Massimo Trabattoni
Vittorio Gugliotta
Francesco Cavallo
1 Per i dettagli sulle licenze d’uso degli indici si rimanda all’Allegato 1.
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Performance del periodo | 0,68% | 1,51% |
Performance da inizio anno | 6,76% | 18,30% |
Performance complessiva | 50,48% | 63,60% |
Performance annualizzata dal lancio | 7,04% | 8,55% |
Performance ultimi 12 mesi* | -3,89% | 1,23% |
Performance annua media composta ultimi 3 anni* | 4,28% | 11,74% |
Performance annua media composta ultimi 5 anni* | 2,74% | 2,34% |
* Decorsi alla fine del trimestre solare più prossimo.
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Percentuale di mesi positivi | 56,94% | 58,33% |
Percentuale di mesi negativi | 43,06% | 41,67% |
Massimo drawdown | -16,39% | -35,01% |
Miglior mese | 8,85% | 14,13% |
Peggior mese | -4,96% | -13,40% |
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Volatilità mensile annualizzata | 9,45% | 18,25% |
Ex-ante: VaR (1 mese, 99%) | -4,79% | n.a. |
Ex-post: minor rendimento mensile** | -6,10% | n.a. |
** II minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell’ultimo anno, escludendo l’1% dei peggiori risultati.
Enel SpA | 6,24% |
Eni SpA | 4,48% |
Intesa Sanpaolo | 3,91% |
Bio On SpA | 2,88% |
Ideami SpA | 2,55% |
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. I risultati esposti sono al lordo dell’effetto fiscale. Fonte ed elaborazione dati Kairos. Dati quantitativi ricavati dalla classe P.
Esposizione netta | 51,44% |
Esposizione lorda | 88,10% |
Esposizione lunga | 69,77% |
Esposizione corta | 18,33% |
Dopo la performance positiva registrata nella prima parte dell’anno, da maggio si è assistito al ritorno di un sentiment di avversione al rischio che ha portato ad una generale correzione dei principali asset finanziari. Solo l’intervento convinto delle principali Banche Centrali, che con un atteggiamento apertamente accomodante hanno aiutato il ritorno di un certo clima di fiducia, ha permesso di chiudere il semestre con il segno positivo, pur con dati macroeconomici poco incoraggianti e nonostante le continue tensioni sul fronte dazi. Sul fronte europeo, le preoccupazioni per la crescita hanno spinto Draghi a dichiararsi pronto a riprendere una politica monetaria ultra espansiva, mentre sul fronte americano, la Fed ha confermato con convinzione l’orientamento accomodante.
A fine trimestre, la componente equity Italia del comparto KIS Italia PIR ricopriva il 49% del Portafoglio. Di questa, il 12% rappresentava società facenti parte del FTSE Mib, con maggiore esposizione verso i settori finanziari, le utilities e gli energetici. Il restante 37% era investito in società non quotate sul FTSE Mib, con peso maggiore verso finanziari, consumi discrezionali e tecnologici. Circa il 4% era investito in Spac. Le società non quotate sul FTSE Mib hanno contribuito positivamente
alla performance del Comparto,
mentre le Blue Chips hanno sottoperformato. Tra i titoli migliori citiamo Antares, Eles e Pharmanutra, mentre tra i negativi troviamo Alp.i, Aeffe e Intesa Sanpaolo.
La componente equity Europa del Portafoglio (8% del NAV a fine mese) ha avuto una performance positiva grazie agli industriali, all’heath care e ai consumi discrezionali. La componente bond pesava circa per il 25% del Portafoglio, allocata in obbligazioni italiane. Di questa, il 19% erano obbligazioni emesse da società non quotate sul FTSE Mib, dove l’allocazione settoriale era pesata principalmente su finanziari, industriali ed health care, il 5% era investito in finanziari del FTSE Mib, mentre il restante era investito in
una emissione di cartolarizzazione su sconto fatture. La contribuzione è stata positiva grazie ai finanziari e ai consumi discrezionali, mentre gli industriali hanno sottoperformato.
Alla fine del trimestre, si è alleggerita la componente corta, portandola intorno al 5% del Portafoglio, mantenendola comunque attiva come strategia di protezione.
26 Settembre 2017 (Classe Y)
21.672.579 (Euro)
Punta a realizzare risultati positivi nel medio-lungo termine investendo in tre asset class nel rispetto dei limiti previsti per i Pir (Legge Stabilità 2017).
Sicav lussemburghese
10% ITAIM + 40% ITPIRMSN + 30%
ITLMS + 10% JPMTIT + 10% ERL01
Massimo Trabattoni
Rocco Bave
Federico Trabucco
1 Per i dettagli sulle licenze d’uso degli indici si
rimanda all’Allegato 1
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Performance del periodo | 1,68% | -0,08% |
Performance da inizio anno | 10,41% | 10,63% |
Performance complessiva | -4,90% | -6,27% |
Performance annualizzata dal lancio | -2,95% | -3,78% |
Performance ultimi 12 mesi* | -2,54% | -3,37% |
* Decorsi alla fine del trimestre solare più prossimo.
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Percentuale di mesi positivi | 52,38% | 57,14% |
Percentuale di mesi negativi | 47,62% | 42,86% |
Massimo drawdown | -16,96% | -19,55% |
Miglior mese | 4,48% | 5,72% |
Peggior mese | -5,86% | -7,69% |
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Volatilità mensile annualizzata | 10,95% | 13,16% |
Ex-ante: VaR (1 mese, 99%) | -4,64% | n.a. |
Ex-post: minor rendimento mensile** | -7,60% | n.a. |
** II minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell’ultimo anno, escludendo l’1% dei peggiori risultati.
Eni SpA | 3,46% |
Intesa Sanpaolo | 3,04% |
Abitare In SpA | 2,97% |
Industrial Stars of Italy 3 | 2,86% |
Bio On SpA | 2,61% |
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. I risultati esposti sono al lordo dell’effetto fiscale. Fonte ed elaborazione dati Kairos. Dati quantitativi ricavati dalla classe P.
Esposizione netta | 51,27% |
Esposizione lorda | 62,05% |
Esposizione lunga | 56,66% |
Esposizione corta | 5,39% |
Nel secondo trimestre dell’anno il comparto KIS KEY ha registrato una performance pari a -0,47%, che si confronta con una performance dell’indice di riferimento di +1,37% e
dell’indice Utilities europeo di +4,48%. Complessivamente la performance del Comparto da inizio anno risulta pari a +5,07%.
Dal punto di vista macro, soprattutto a seguito dei recenti interventi di Fed e BCE, lo scenario base per la seconda parte dell’anno prevede tassi sostanzialmente stabili a livelli storici minimi. Con questo in mente, ed in considerazione della performance dei mercati da inizio anno, è stata accelerata selettivamente qualche presa di profitto sul Portafoglio. L’esposizione netta, nel periodo di riferimento, è pertanto stata ridotta a circa il 78% (rispetto all’86% registrato a fine marzo), con una contestuale riduzione dell’esposizione lorda al 170% (dal 186%).
Per quanto riguarda l’esposizione lunga, le maggiori riduzioni hanno riguardato E.on, il Real Estate tedesco (TLG e Alstria) e l’aeroporto di Zurigo. Sono state invece aumentate le posizioni in National Grid, nelle autostrade italiane Sias, in Astm, in Atlantia (tatticamente nell’ultimo mese) e nel Real Estate spagnolo.
Fra i maggiori contributori positivi alla performance del trimestre segnaliamo Acea, Inter RAO, Enerjisa, Parques (sull’OPA lanciata dal maggiore azionista) ed Iren. Sono risultati invece negativi Europcar, una delle nostre posizioni corte sulle torri e il nostro posizionamento di hedging tramite futures.
Le prime 5 posizioni rappresentano circa il 34% dell’esposizione netta totale. Con l’eccezione di Acea, le maggiori posizioni lunghe hanno avuto una performance debole nella prima parte dell’anno e ci aspettiamo un recupero nella seconda parte, a fronte di una aspettativa di revisione degli utili neutra/positiva. Il Portafoglio offre ad oggi uno yield del 4,8% con una prospettiva di crescita di circa il 6%,
estremamente interessante sia per le caratteristiche del settore, che a confronto con il livello assoluto dei tassi europei.
7 Giugno 2013
451.537.434 (Euro)
Punta a ottenere l’apprezzamento del capitale nel medio-lungo termine mediante l’investimento in azioni di società operanti in settori regolati e semi-regolati che presentano
dividend yield elevati.
Sicav lussemburghese
NMX Infra Europe TR
(Dal lancio al 31/12/2016: S&P
Global Infrastructure TR Index)2
Guido Brera
Vittorio Villa
1 Indicatore di rischio più elevato presente nel
Comparto.
2 Per i dettagli sulle licenze d’uso degli indici si
rimanda all’Allegato 1.
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Performance del periodo | -0,47% | 1,37% |
Performance da inizio anno | 5,07% | 14,47% |
Performance complessiva | 75,17% | 62,74% |
Performance annualizzata dal lancio | 9,69% | 8,37% |
Performance ultimi 12 mesi* | -1,62% | 5,91% |
Performance annua media composta ultimi 3 anni* | 4,79% | 6,53% |
Performance annua media composta ultimi 5 anni* | 4,45% | 5,40% |
* Decorsi alla fine del trimestre solare più prossimo.
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Percentuale di mesi positivi | 67,12% | 63,01% |
Percentuale di mesi negativi | 32,88% | 36,99% |
Massimo drawdown | -16,05% | -20,46% |
Miglior mese | 6,83% | 9,18% |
Peggior mese | -6,52% | -5,36% |
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Volatilità mensile annualizzata | 10,50% | 10,32% |
Ex-ante: VaR (1 mese, 99%) | -7,89% | n.a. |
Ex-post: minor rendimento mensile** | -4,38% | n.a. |
** Il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell’ultimo anno, escludendo l’1% dei peggiori risultati.
Iren SpA | 8,51% |
Acea SpA | 7,96% |
International Game Technology | 7,38% |
Cia de Distribucion Integral | 4,94% |
Metrovacesa SA | 4,83% |
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. I risultati esposti sono al lordo dell’effetto fiscale. Fonte ed elaborazione dati Kairos. Dati quantitativi ricavati dalla classe P Dist.
Esposizione netta | 77,81% |
Esposizione lorda | 170,26% |
Esposizione lunga | 124,04% |
Esposizione corta | 46,22% |
Nel secondo trimestre dell’anno, il comparto Pegasus UCITS di Kairos International Sicav ha registrato una performance netta positiva del +5,22%. La performance dalla partenza del Comparto (giugno 2016) è positiva del +24,44%.
I mercati azionari hanno registrato un trimestre volatile, ma positivo. Dopo un avvio in rialzo, gli indici azionari sono stati impattati da rinnovate tensioni sul commercio internazionale fra Stati Uniti e Cina, nonché da incertezza sul rallentamento. Questo ha provocato prese di profitto con forti ribassi a maggio, soprattutto sui settori ciclici e finanziari. Giugno ha portato un miglioramento dello scenario geopolitico, oltre che segnali più espansivi da parte delle Banche Centrali.
Con i tassi ancora in ribasso, lo stock di obbligazioni governative con rendimento negativo è continuato ad aumentare ed ha raggiunto il livello record del 2016.
Nel corso del trimestre, il Team di gestione ha continuato a riposizionare il Portafoglio del Comparto verso posizioni dove i ritorni prospettici sono stati superiori.
Si continua a preferire titoli ciclici con valutazioni attraenti, rispetto ai difensivi, la cui espansione dei multipli ha raggiunto livelli estremi, sostenuti dal movimento dei tassi e non da uno strutturale miglioramento dei fondamentali.
Tra i maggiori singoli contributori positivi del periodo si segnalano:
• le posizioni lunghe in Eurobank e Volkswagen;
• le posizioni corte in Colruyt e BIC. Tra i maggiori singoli contributori negativi del periodo si segnalano:
• le posizioni lunghe in Europcar e Metrovacesa;
• le posizioni corte in Neste e ICA.
A fine trimestre, il posizionamento del Comparto si concentra maggiormente sui settori Consumer Discretionary, Financials e Industrials.
6 Giugno 2016
819.437.812 (Euro)
Punta a generare un rendimento assoluto nel medio termine attraverso una serie di investimenti selezionati in azioni e titoli correlati alle azioni che possono offrire prospettive
favorevoli di sviluppo nel medio termine (special situations).
Sicav lussemburghese
HFRX Equity Hedge EUR1
Federico Riggio
1 Per i dettagli sulle licenze d’uso degli indici si rimanda all’Allegato 1.
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Performance del periodo | 5,22% | 0,07% |
Performance da inizio anno | 8,78% | 5,74% |
Performance complessiva | 24,44% | 0,83% |
Performance annualizzata dal lancio | 7,41% | 0,27% |
Performance ultimi 12 mesi* | -0,82% | -6,38% |
Performance annua media composta ultimi 3 anni* | 10,29% | 0,92% |
* Decorsi alla fine del trimestre solare più prossimo.
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Percentuale di mesi positivi | 70,27% | 62,16% |
Percentuale di mesi negativi | 29,73% | 37,84% |
Massimo drawdown | -19,47% | -17,27% |
Miglior mese | 9,87% | 4,08% |
Peggior mese | -7,24% | -5,55% |
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Volatilità mensile annualizzata | 12,63% | 6,23% |
Ex-ante: VaR (1 mese, 99%) | -9,10% | n.a. |
Ex-post: minor rendimento mensile** | -5,77% | n.a. |
** II minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell’ultimo anno, escludendo l’1% dei peggiori risultati.
Volkswagen AG | 9,74% |
Porsche Automobil Hldg-Prf | 9,60% |
Eurobank Ergasias SA | 7,29% |
International Game Technology | 6,90% |
Europcar Groupe SA | 6,45% |
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. I risultati esposti sono al lordo dell’effetto fiscale. Fonte ed elaborazione dati Kairos. Dati quantitativi ricavati dalla classe P.
Esposizione netta | 60,14% |
Esposizione lorda | 155,64% |
Esposizione lunga | 107,89% |
Esposizione corta | 47,75% |
Dopo la performance positiva registrata nella prima parte dell’anno, da maggio si è assistito al ritorno di un sentiment di avversione al rischio che ha portato ad una generale
correzione dei principali asset finanziari. Solo l’intervento convinto delle principali Banche Centrali, che con un atteggiamento apertamente accomodante hanno aiutato il ritorno di un certo clima di fiducia, ha permesso di chiudere il semestre con il segno positivo, pur con dati macroeconomici poco incoraggianti e nonostante le continue tensioni sul fronte dazi. Sul fronte europeo, le preoccupazioni per la crescita hanno spinto Draghi a dichiararsi pronto a riprendere una politica monetaria ultra espansiva, mentre sul fronte americano, la Fed ha confermato con convinzione l’orientamento accomodante.
Analizzando il mercato obbligazionario, la curva dei tassi risk free rimane schiacciata con differenze marginali nelle scadenze tra i due e i cinque anni e il rendimento del Treasury a 10 anni chiude in area 2%. La curva tedesca registra rendimenti sotto lo zero, con il Bund a 10 anni al record storico di rendimento negativo di -0,33%, ed impone una forza gravitazionale molto forte a tutto il mondo bond, comprimendo il rendimento degli asset, compresi i più rischiosi.
Tra le principali economie, il BTP rimane uno dei pochi bond decennali che chiude il mese con un rendimento sopra lo zero (+2,10%), con lo spread BTP-Bund che stringe a 243 punti.
Con l’esaurirsi della spinta positiva della prima parte dell’anno, il comparto KIS Pentagon ha iniziato a prendere un marginale profitto sull’S&P500 e ha alleggerito il peso verso i bond governativi americani a breve termine, incrementando contemporaneamente l’esposizione verso i Treasury con scadenza a 10 anni.
Durante il mese di maggio, è stato aumentato il peso in Portafoglio dell’Oro, per approfittare del movimento di fly to quality.
A fine trimestre è stata aggiustata la posizione sulla curva dei tassi americana, portando la duration a 3,5; inoltre, dopo le buone performance registrate durante il mese di giugno, è stato rimodulato il peso in Portafoglio dell’S&P 500, del Petrolio e del Real Estate americano, portando l’esposizione nella parte bassa del range di riferimento.
4 Novembre 20141
126.149.144 (Euro)
Punta a ottenere la crescita del capitale nel medio-lungo termine mediante l’investimento in cinque asset class decorrelate: titoli azionari e titoli di stato statunitensi, mercato immobiliare, petrolio e oro.
Sicav lussemburghese
Eurostat Eurozone HICP Ex Tobacco2
Rocco Bove
Andrea Ponti
Giulio Pesenti
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Performance del periodo | 1,99% | 1,86% |
Performance da inizio anno | 6,35% | 0,85% |
Performance complessiva | 4,47% | 3,06% |
Performance annualizzata dal lancio | 2,28% | 1,57% |
Performance ultimi 12 mesi* | 1,97% | 1,29% |
* Decorsi alla fine del trimestre solare più prossimo.
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Percentuale di mesi positivi | 75,00% | 79,17% |
Percentuale di mesi negativi | 25,00% | 20,83% |
Massimo drawdown | -6,81% | -1,51% |
Miglior mese | 2,88% | 1,74% |
Peggior mese | -3,81% | -1,32% |
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Volatilità mensile annualizzata | 4,82% | 2,02% |
Ex-ante: VaR (1 mese, 99%) | -3,27% | 0,00% |
Ex-post: minor rendimento mensile** | -3,70% | 0,00% |
** II minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell’ultimo anno, escludendo l’1% dei peggiori risultati.
B 09/12/19 | 11,79% |
B 10/10/19 | 9,69% |
B 11/07/19 | 9,68% |
B 01/30/20 | 5,85% |
B 07/18/19 | 4,87% |
1 In data 24/07/2017 il Comparto ha cambiato nome da KIS Real Return a
KIS Pentagon e ha cambiato politica di investimento perdendo il relativo
track record.
2 Per i dettagli sulle licenze d’uso degli indici si rimanda all’Allegato 1.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. I risultati esposti sono al lordo dell’effetto fiscale. Fonte ed elaborazione dati Kairos. Dati quantitativi ricavati dalla classe P.
0 - 2 | 2 - 5 | 5 - 7 | 7 - 10 | >10 |
---|---|---|---|---|
53,91% | - | - | 39,74% | - |
La percentuale di titoli non “investment grade” che compongono il portafoglio è pari a 0%.
Il calo delle tensioni nei rapporti fra Cina e Stati Uniti ha fornito uno stimolo significativo ai mercati azionari e l’atteso incontro fra Trump e Xi in occasione del G20 di Osaka di fine giugno si è dimostrato essere un passo avanti da parte di entrambi i leader verso la risoluzione di questa situazione.
Nel corso del mese, i mercati statunitensi hanno toccato i massimi storici dopo le turbolenze di fine 2018. Il meeting di giugno della Federal Reserve statunitense si è svolto in un contesto di febbrile attesa da parte degli operatori finanziari che, a seguito del cambio di direzione di Powell fra dicembre e gennaio, cercavano rassicurazioni da parte della Banca Centrale americana riguardo al percorso di politica monetaria.
Nonostante non siano stati annunciati tagli a giugno, le parole del Presidente della Fed sono state ben accolte poiché lasciano spazio di manovra per i prossimi mesi.
Il Comparto KIS Algo ha registrato un risultato lievemente negativo nel corso di giugno e del secondo trimestre del 2019.
Gli investimenti multi-strategy in Portafoglio hanno incamerato profitti, mentre le componenti trend-following ed equity market neutral hanno sofferto maggiormente, generando perdite nel corso del periodo. Nonostante le contribuzioni positive derivanti da obbligazioni e valute, alcuni fattori – fra cui il value – hanno pesato sul risultato finale del Comparto.
Le tempistiche di adattamento dei modelli sottostanti variano in base al contesto di mercato che si trovano di fronte e ci aspettiamo, nel breve periodo, un ritorno alla generazione di alpha e profitti, pur mantenendo limitata direzionalità.
4 Maggio 20091
29.194.533 (Euro)
Punta a ottenere un rendimento assoluto positivo non correlato alle tradizionali asset class nel mediolungo termine, mediante un processo di selezione di fondi alternativi di
gestori quant.
Sicav lussemburghese
HFRX Global Hedge Fund EUR2
Michele Gesualdi
Matteo Santoro
Mario Unali
Moreno Tatangelo
1 In data 24/07/2017 il Comparto ha cambiato nome da KIS Multi-Strategy UCITS a KIS Algo e ha cambiato politica di investimento perdendo il
relativo track record.
2 Per i dettagli sulle licenze d’uso degli indici si rimanda all’Allegato 1.
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Performance del periodo | -1,33% | 0,13% |
Performance da inizio anno | -2,71% | 2,13% |
Performance complessiva | -9,90% | -7,05% |
Performance annualizzata dal lancio | -5,08% | -3,59% |
Performance ultimi 12 mesi* | -6,62% | -5,98% |
* Decorsi alla fine del trimestre solare più prossimo.
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Percentuale di mesi positivi | 25,00% | 50,00% |
Percentuale di mesi negativi | 75,00% | 50,00% |
Massimo drawdown | -12,87% | -13,36% |
Miglior mese | 1,60% | 2,19% |
Peggior mese | -2,37% | -3,51% |
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Volatilità mensile annualizzata | 3,49% | 4,61% |
Ex-ante: VaR (1 mese, 99%) | -2,73% | n.a. |
Ex-post: minor rendimento mensile** | -2,79% | n.a. |
** II minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell’ultimo anno, escludendo l’1% dei peggiori risultati.
Dopo la performance positiva registrata nella prima parte dell’anno, da maggio si è assistito al ritorno di un sentiment di avversione al rischio che ha portato ad una generale correzione dei principali asset finanziari. Solo l’intervento convinto delle principali Banche Centrali, che con un atteggiamento apertamente accomodante hanno aiutato il ritorno di un certo clima di fiducia, ha permesso di chiudere il semestre con il segno positivo, pur con dati macroeconomici poco incoraggianti e nonostante le continue tensioni sul fronte dazi. Sul fronte europeo, le preoccupazioni per la crescita hanno spinto Draghi a dichiararsi pronto a riprendere una politica monetaria ultra espansiva, mentre
sul fronte americano, la Fed ha confermato con convinzione l’orientamento accomodante.
Il rendimento del Treasury a 10 anni chiude in ribasso a poco più del 2%. Il Bund a 10 anni chiude con record storico di rendimento negativo a -0,33%; il BTP rimane uno dei pochi bond decennali che chiude il mese con un rendimento sopra lo zero a +2,10%, con lo
spread BTP-Bund che riesce a stringere a 243 punti. Analizzando l’indice italiano, il movimento di giugno è stato guidato principalmente dalle società a più alta capitalizzazione, mentre le Small Cap stanno reagendo meno velocemente, come capita spesso in situazioni di mercato come l’attuale.
Per quanto riguarda Target Italy di Kairos Alpha Sicav, il Comparto replica le performance di KIS Risorgimento, coperto tramite futures sul FTSE Mib. Il Comparto chiude il trimestre con una performance negativa, a causa della sottoperformance della parte a replica di KIS Risorgimento rispetto all’indice di riferimento.
23 maggio 2017
99.926.855 (Euro)
Punta a ottenere la crescita del capitale nel medio-lungo termine mediante l’investimento di almeno l’85% del suo patrimonio in quote del comparto Kairos International Sicav – Risorgimento attraverso un meccanismo Master-Feeder.
Sicav lussemburghese
ICE BofA ML Italy Treasury1
Massimo Trabattoni
Vittorio Gugliotta
Francesco Cavallo
1 Per i dettagli sulle licenze d’uso degli indici si
rimanda all’Allegato 1.
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Performance del periodo | -1,19% | 0,03% |
Performance da inizio anno | -2,01% | 0,18% |
Performance complessiva | -6,20% | -0,22% |
Performance annualizzata dal lancio | -3,00% | -0,10% |
Performance ultimi 12 mesi* | -5,25% | 0,25% |
Performance annua media composta ultimi 2 anni* | -3,19% | -0,09% |
* Decorsi alla fine del trimestre solare più prossimo.
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Percentuale di mesi positivi | 42,31% | 30,77% |
Percentuale di mesi negativi | 57,69% | 69,23% |
Massimo drawdown | -8,14% | -0,93% |
Miglior mese | 1,11% | 0,28% |
Peggior mese | -1,24% | -0,40% |
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Volatilità mensile annualizzata | 2,25% | 0,38% |
Ex-ante: VaR (1 mese, 99%) | -1,85% | n.a. |
Ex-post: minor rendimento mensile** | -2,23% | n.a. |
** Il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell’ultimo anno, escludendo l’1% dei peggiori risultati.
Esposizione netta | 3,48% |
Esposizione lorda | 173,49% |
Esposizione lunga | 88,48% |
Esposizione corta | 85,00% |
Dopo la performance positiva registrata nella prima parte dell’anno, da maggio si è assistito al ritorno di un sentiment di avversione al rischio che ha portato ad una generale correzione dei principali asset finanziari. Solo l’intervento convinto delle principali Banche Centrali, che con un atteggiamento apertamente accomodante hanno aiutato
il ritorno di un certo clima di fiducia, ha permesso di chiudere il semestre con il segno positivo, pur con dati macroeconomici poco incoraggianti e nonostante le continue tensioni sul fronte dazi. Sul fronte europeo, le preoccupazioni per la crescita hanno spinto Draghi a dichiararsi pronto a riprendere una politica monetaria ultra espansiva, mentre sul fronte americano, la Fed ha confermato con convinzione l’orientamento accomodante.
Il rendimento del Treasury a 10 anni chiude in ribasso a poco più del 2%. Il Bund a 10 anni chiude con record storico di rendimento negativo a -0,33%; il BTP rimane uno dei pochi bond decennali che chiude il mese con un rendimento sopra lo zero a +2,10%, con lo spread BTP-Bund che riesce a stringere a 243 punti.
Analizzando l’indice italiano, il movimento di giugno è stato guidato principalmente dalle società a più alta capitalizzazione,
mentre le Small Cap stanno reagendo meno velocemente, come capita spesso in situazioni di mercato come l’attuale.
Per quanto riguarda il comparto Risorgimento di Kairos International Sicav, con l’esaurirsi della spinta positiva della prima parte dell’anno, durante il mese di maggio si è preferito diminuire l’esposizione azionaria netta, favorendo un approccio prudente al mercato. Successivamente, dopo l’ultima ondata di vendite, si è deciso di allungare il Portafoglio tramite future sull’indice e contemporaneamente alleggerire le posizioni meno liquide.
L’investimento in Small Cap rimane una parte importante dell’esposizione di Portafoglio e, in situazioni di mercato come quella registrata durante il trimestre, risulta essere il settore con performance meno brillanti, al contrario dei titoli a più alta capitalizzazione. Analizzando il Portafoglio in termini assoluti, a fine periodo le principali esposizioni risultano essere verso il settore dei finanziari, dei consumi discrezionali e delle utilities. In termini relativi, i maggiori sottopesi rispetto al benchmark sono invece verso le utilities, i finanziari e le telecomunicazioni, mentre risultano sovrapesati gli industriali e i consumi discrezionali e tecnologici.
14 Ottobre 2013 (Classe X)
200.426.602 (Euro)
Punta a ottenere la crescita del capitale nel medio-lungo termine mediante l’investimento nel mercato azionario italiano attraverso una strategia long only.
Sicav lussemburghese
CBOE Italy 401
Massimo Trabattoni
Vittorio Gugliotta
Francesco Cavallo
1 Per i dettagli sulle licenze d’uso degli indici si
rimanda all’Allegato 1.
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Performance del periodo | 1,18% | 1,51% |
Performance da inizio anno | 14,78% | 18,30% |
Performance complessiva | 24,80% | 15,73% |
Performance annualizzata dal lancio | 4,28% | 2,80% |
Performance ultimi 12 mesi* | -4,46% | 1,23% |
Performance annua media composta ultimi 3 anni* | 9,56% | 11,74% |
Performance annua media composta ultimi 5 anni* | 4,82% | 2,34% |
* Decorsi alla fine del trimestre solare più prossimo.
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Percentuale di mesi positivi | 54,69% | 56,25% |
Percentuale di mesi negativi | 45,31% | 43,75% |
Massimo drawdown | -28,95% | -35,01% |
Miglior mese | 11,18% | 14,13% |
Peggior mese | -10,69% | -13,40% |
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Volatilità mensile annualizzata | 16,40% | 18,07% |
Ex-ante: VaR (1 mese, 99%) | -9,78% | n.a. |
Ex-post: minor rendimento mensile** | -11,72% | n.a. |
** Il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell’ultimo anno, escludendo l’1% dei peggiori risultati.
Enel SpA | 9,32% |
Eni SpA | 8,41% |
Intesa Sanpaolo | 7,67% |
Ferrari NV | 5,76% |
Unicredit SpA | 4,62% |
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. I risultati esposti sono al lordo dell’effetto fiscale. Fonte ed elaborazione dati Kairos. Dati quantitativi ricavati dalla classe P, nata nel marzo 2014.
Esposizione netta | 98,03% |
Esposizione lorda | 98,55% |
Esposizione lunga | 98,29% |
Esposizione corta | 0,26% |
Ad aprile, l’indice Stoxx 600 è salito per il quarto mese consecutivo. La volatilità è scesa verso i minimi sia in Europa che negli Stati Uniti, circa al 13%. I dati di ciclo PMI
(Purchasing Managers’ Index) sono migliorati rispetto al mese di marzo, soprattutto per il comparto manifatturiero tedesco. La prima parte della stagione degli utili è
andata meglio delle aspettative. Per quanto riguarda Brexit, i leader dell’UE27 hanno concordato di concedere una proroga di 6 mesi. Il mercato europeo a maggio ha
corretto del -5,70%. Il primo ministro britannico Theresa May ha annunciato le dimissioni senza ancora una vera soluzione per Brexit. Le elezioni europee sono state in linea con le attese sul fronte del Parlamento europeo (PPE e socialisti dovranno probabilmente allearsi con i liberali per formare una maggioranza). Più articolato potrebbe essere
l’impatto a livello nazionale, soprattutto in Italia. A livello settoriale i difensivi hanno sovraperformato i ciclici. L’esito del G-20 e l’attesa che l’Italia possa beneficiare di una cancellazione totale della procedura di infrazione, hanno riportato i mercati verso una maggiore propensione al rischio nel mese di giugno. Trump ha differito il momento dell’estensione dei dazi, offrendo la riabilitazione di Huawei ai rapporti con le imprese americane. In giugno i mercati azionari globali hanno recuperato le perdite registrate a maggio. L’S&P 500 chiude il semestre ai
massimi storici. In questo contesto, il comparto KIS Europa, ha registrato una performance positiva del +4,24%, sottoperformando l’indice di riferimento Euro Stoxx 50 (inclusi i dividendi) a +5,48%. Dal lato dei contributi settoriali, una buona selezione di titoli dei settori industriali, media e energy hanno fornito un importante contributo
relativo positivo, al contrario del settore farmaceutico, che ha pesato negativamente sulla performance relativa. A livello di singoli titoli, un buon contributo è stato ottenuto
dalle posizioni attive su Saint Gobain, Capgemini, Rocket Internet e Vivendi; mentre performance negative sono derivate da Infineon e Swedish Match. Nel prossimo trimestre andranno monitorati attentamente i dati macro e PMI delle varie aree geografiche. Sembra che la Cina inizi a mostrare l’impatto positivo delle diverse azioni di stimolo intraprese negli ultimi mesi. I mercati azionari hanno già anticipato un miglioramento per la seconda parte dell’anno. L’atteggiamento delle Banche Centrali rimane favorevole, la nomina alla BCE per il post Draghi sarà determinante per la politica monetaria dei prossimi anni. Brexit e guerra commerciale restano sullo sfondo; inoltre è atteso un accordo tra membri OPEC e non-OPEC, per estendere i tagli alla produzione di petrolio per altri nove mesi.
18 Settembre 2012
18.241.001 (Euro)
Punta a ottenere la crescita del capitale nel medio-lungo termine mediante l’investimento nel mercato azionario europeo.
Sicav lussemburghese
Euro Stoxx 501
Federico Trabucco
Riccardo Valeri
1 Per i dettagli sulle licenze d’uso degli indici si
rimanda all’Allegato 1.
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Performance del periodo | 4,24% | 3,64% |
Performance da inizio anno | 17,01% | 16,31% |
Performance complessiva | 43,95% | 36,04% |
Performance annualizzata dal lancio | 5,52% | 4,65% |
Performance ultimi 12 mesi* | -0,60% | 2,30% |
Performance annua media composta ultimi 3 anni* | 4,90% | 6,64% |
Performance annua media composta ultimi 5 anni* | 2,41% | 1,48% |
* Decorsi alla fine del trimestre solare più prossimo.
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Percentuale di mesi positivi | 54,88% | 56,10% |
Percentuale di mesi negativi | 45,12% | 43,90% |
Massimo drawdown | 25,44% | -29,99% |
Miglior mese | 8,77% | 10,24% |
Peggior mese | -8,49% | -9,19% |
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Volatilità mensile annualizzata | 13,86% | 14,11% |
Ex-ante: VaR (1 mese, 99%) | -9,12% | n.a. |
Ex-post: minor rendimento mensile** | -10,02% | n.a. |
** Il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell’ultimo anno, escludendo l’1% dei peggiori risultati.
Sap SE | 4,04% |
Nexi SpA | 3,44% |
Teleperformance | 3,38% |
Compagnie de Saint-Gobain | 3,27% |
Airbus SE | 3,00% |
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. I risultati esposti sono al lordo dell’effetto fiscale. Fonte ed elaborazione dati Kairos. Dati quantitativi ricavati dalla classe P.
Esposizione netta | 100,33% |
Esposizione lorda | 100,33% |
Esposizione lunga | 100,33% |
Esposizione corta | 0,00% |
Il comparto KIS Emerging Market ha registrato un risultato positivo sia nel corso di giugno, che nell’arco del secondo trimestre del 2019.
Il mese è stato caratterizzato dalla riapertura dei canali diplomatici fra Cina e Stati Uniti, culminato con l’incontro fra Trump e Xi in occasione del G-20 di Osaka a fine
giugno. Il rilassamento delle tensioni fra i due leader ha fornito una boccata d’ossigeno ai Mercati Emergenti, che hanno recuperato terreno dopo la brusca frenata di maggio.
Il deflusso di capitali iniziato a maggio sembra essere stato contenuto senza particolari problemi, e sono stati registrati nuovamente flussi in entrata.
Il meeting di giugno della Federal Reserve statunitense si è svolto in un contesto di febbrile attesa da parte degli operatori finanziari che, a seguito del cambio di direzione di Powell fra dicembre e gennaio, cercavano rassicurazioni da parte della Banca Centrale americana riguardo al percorso di politica monetaria.
Nonostante non siano stati annunciati tagli a giugno, le parole del Presidente della Fed sono state ben accolte, poiché lasciano spazio di manovra per i prossimi mesi e, di conseguenza, permettono alle Banche Centrali dei Paesi Emergenti di valutare l’implementazione di misure espansive.
I mercati più strettamente legati al tema della trade war, come la Cina stessa e la Corea del Sud, hanno recuperato il terreno perso a maggio; mentre aree come l’India, la Russia ed il Brasile continuano ad incamerare risultati positivi sulla scia di miglioramenti nel contesto macroeconomico interno.
10 Luglio 20091
68.612.989 (Euro)
Punta a ottenere la crescita del capitale nel medio-lungo termine attraverso l’investimento nei migliori fondi specializzati in società dei mercati emergenti
Sicav lussemburghese
MSCI Emerging Markets2
Michele Gesualdi
Matteo Santoro
Mario Unali
Moreno Tatangelo
1 In data 28/06/2013 il Comparto ha cambiato
politica di investimento perdendo il relativo track
record.
2 Per i dettagli sulle licenze d’uso degli indici si
rimanda all’Allegato 1.
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Performance del periodo | 0,67% | -0,31% |
Performance da inizio anno | 11,95% | 9,58% |
Performance complessiva | 22,75% | 12,18% |
Performance annualizzata dal lancio | 3,48% | 1,93% |
Performance ultimi 12 mesi* | -3,39% | -1,37% |
Performance annua media composta ultimi 3 anni* | 5,94% | 8,14% |
Performance annua media composta ultimi 5 anni* | 1,39% | 0,08% |
* Decorsi alla fine del trimestre solare più prossimo.
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Percentuale di mesi positivi | 58,33% | 56,94% |
Percentuale di mesi negativi | 41,67% | 43,06% |
Massimo drawdown | -29,64% | -37,46% |
Miglior mese | 9,57% | 13,03% |
Peggior mese | -9,70% | -9,20% |
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Volatilità mensile annualizzata | 13,40% | 15,23% |
Ex-ante: VaR (1 mese, 99%) | -10,33% | n.a. |
Ex-post: minor rendimento mensile** | -10,44% | n.a. |
** Il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell’ultimo anno, escludendo l’1% dei peggiori risultati.
Tencent | 3,38% |
Samsung | 2,48% |
Alibaba | 1,98% |
China Construction Bank | 1,24% |
HDFC Bank | 1,23% |
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. I risultati esposti sono al lordo dell’effetto fiscale. Fonte ed elaborazione dati Kairos. Dati quantitativi ricavati dalla classe P.
Dopo la performance positiva registrata nella prima parte dell’anno, da maggio si è assistito al ritorno di un sentiment di avversione al rischio che ha portato ad una generale correzione dei principali asset finanziari. Solo l’intervento convinto delle principali Banche Centrali, che con un atteggiamento apertamente accomodante hanno aiutato il ritorno di un clima di fiducia, ha permesso di chiudere il semestre con il segno positivo, pur con dati macroeconomici poco incoraggianti e nonostante le continue tensioni sul fronte dazi.
Sul fronte europeo, le preoccupazioni per la crescita hanno spinto Draghi a dichiararsi pronto a riprendere una politica monetaria ultra espansiva, mentre sul fronte americano la Fed ha confermato con convinzione l’orientamento accomodante.
Analizzando il mercato obbligazionario, la curva dei tassi risk free rimane schiacciata, con differenze marginali nelle scadenze tra i due e i cinque anni, e il rendimento del Treasury a 10 anni chiude in area +2%. La curva tedesca registra rendimenti sotto lo zero, con il Bund a 10 anni al record storico di rendimento negativo di -0,33%, ed impone una forza gravitazionale
molto forte a tutto il mondo bond, comprimendo il rendimento degli asset, compresi i più rischiosi. Tra le principali economie, il BTP rimane uno dei pochi bond decennali che chiude il mese con un rendimento sopra lo zero (+2,10%), con lo spread BTP-Bund che stringe a 243 punti.
Nella gestione ordinaria di Portafoglio del trimestre del comparto KIS Bond, è stata gestita dinamicamente la posizione sui bond governativi italiani a breve termine, alleggerendo man mano l’esposizione ai BOT; contemporaneamente è stato allungato il peso delle emissioni corporate con scadenza massima a 12 mesi, cercando di mantenere un profilo di rischio basso, con un alto grado di liquidabilità.
2 Febbraio 2009
645.731.839 (Euro)
Punta a ottenere la crescita del capitale nel medio-lungo termine mediante l’investimento in obbligazioni corporate e governative, indipendentemente dalla durata finanziaria.
Sicav lussemburghese
50% ML German Government
Bond + 50% ML Italian
Government Bond1
Rocco Bove
Andrea Ponti
Giulio Pesenti
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Performance del periodo | -0,09% | -0,05% |
Performance da inizio anno | -0,08% | -0,04% |
Performance complessiva | 28,00% | 4,56% |
Performance annualizzata dal lancio | 2,40% | 0,43% |
Performance ultimi 12 mesi* | -1,24% | -0,17% |
Performance annua media composta ultimi 3 anni* | -0,56% | -0,39% |
Performance annua media composta ultimi 5 anni* | 0,02% | -0,22% |
* Decorsi alla fine del trimestre solare più prossimo
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Percentuale di mesi positivi | 64,00% | 60,00% |
Percentuale di mesi negativi | 36,00% | 40,00% |
Massimo drawdown | -4,72% | -1,33% |
Miglior mese | 2,14% | 0,76% |
Peggior mese | -2,30% | -0,23% |
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Volatilità mensile annualizzata | 2,38% | 0,35% |
Ex-ante: VaR (1 mese, 99%) | -0,12% | 0,00% |
Ex-post: minor rendimento mensile** | -0,48% | 0,00% |
** Il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell’ultimo anno, escludendo l’1% dei peggiori risultati.
BOTS 0 02/14/20 | 4,18% |
BOTS 0 10/14/19 | 3,41% |
FCAIM 6 3/4 10/14/19 | 3,12% |
GTB 0 07/12/19 | 3,10% |
TITIM 4 01/21/20 | 2,89% |
1 Per i dettagli sulle licenze d’uso degli indici si rimanda all’Allegato 1.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. I risultati esposti sono al
lordo dell’effetto fiscale. Fonte ed elaborazione dati Kairos. Dati quantitativi
ricavati dalla classe P.
0 - 2 | 2 - 5 | 5 - 7 | 7 - 10 | >10 |
---|---|---|---|---|
95,69% | - | 0,02% | - | - |
La percentuale di titoli non “investment grade” che compongono il portafoglio è pari a 16,41%.
Dopo la performance positiva registrata nella prima parte dell’anno, da maggio si è assistito al ritorno di un sentiment di avversione al rischio che ha portato ad una generale correzione dei principali asset finanziari. Solo l’intervento convinto delle principali Banche Centrali, che con un atteggiamento apertamente accomodante hanno aiutato il ritorno di un clima di fiducia, ha permesso di chiudere il semestre con il segno positivo, pur con dati macroeconomici poco incoraggianti e nonostante le continue tensioni sul fronte dazi.
Sul fronte europeo, le preoccupazioni per la crescita hanno spinto Draghi a dichiararsi pronto a riprendere una politica monetaria ultra espansiva, mentre sul fronte americano la Fed ha confermato con convinzione l’orientamento accomodante.
Analizzando il mercato obbligazionario, la curva dei tassi risk free rimane schiacciata, con differenze marginali nelle scadenze tra i due e i cinque anni, e il rendimento del Treasury a 10 anni chiude in area +2%. La curva tedesca registra rendimenti sotto lo zero, con il Bund a 10 anni al record storico di rendimento negativo di -0,33%, ed impone una forza gravitazionale molto forte a tutto il mondo bond, comprimendo il rendimento degli asset, compresi i più rischiosi.
Tra le principali economie, il BTP rimane uno dei pochi bond decennali che chiude il mese con un rendimento sopra lo zero (+2,10%), con lo spread BTP-Bund che stringe a 243 punti.
Il comparto KIS Bond Plus ha affrontato il periodo cercando di ottimizzare l’equilibrio di rischio/rendimento, gestendo dinamicamente l’esposizione di Portafoglio.
Con l’esaurirsi della spinta positiva della prima parte dell’anno, durante il mese di maggio il Portafoglio è stato impostato in difesa, salvo poi un riallungamento su quelle posizioni a più alto rendimento.
Dopo la decisione della Fed di un taglio dei tassi, che il mercato ha accolto con entusiasmo, si è approfittato del rally, riducendo con convinzione l’esposizione al rischio e prendendo profitto trasversalmente su tutte le linee.
La posizione sui Mercati Emergenti è stata gestita attivamente, mentre si è partecipato in maniera selettiva alle nuove operazioni sul primario.
A fine trimestre l’esposizione di Portafoglio è stata incrementata nuovamente, dato che la valutazione del mercato è tornata particolarmente interessante.
4 Novembre 2011
679.051.428 (Euro)
Punta a ottenere la crescita del capitale nel medio-lungo termine mediante l’investimento nel mercato del credito cercando di sfruttare le opportunità offerte dall’asset class intesa nella sua totalità (governativi, finanziari e corporate).
Sicav lussemburghese
ICE BofAML Euro Financial Sub &
Lower T2
Rocco Bove
Andrea Ponti
Giulio Pesenti
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Performance del periodo | 1,59% | -0,05% |
Performance da inizio anno | 3,42% | 0,04% |
Performance complessiva | 43,46% | 1,87% |
Performance annualizzata dal lancio | 4,83% | 0,24% |
Performance ultimi 12 mesi* | 0,38% | -0,17% |
Performance annua media composta ultimi 3 anni* | 1,49% | -0,39% |
Performance annua media composta ultimi 5 anni* | 1,40% | -0,22% |
* Decorsi alla fine del trimestre solare più prossimo.
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Percentuale di mesi positivi | 68,48% | 48,91% |
Percentuale di mesi negativi | 31,52% | 51,09% |
Massimo drawdown | -7,36% | -1,33% |
Miglior mese | 3,46% | 0,76% |
Peggior mese | -3,00% | -0,23% |
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Volatilità mensile annualizzata | 4,08% | 0,37% |
Ex-ante: VaR (1 mese, 99%) | -1,15% | 0,00% |
Ex-post: minor rendimento mensile** | -1,57% | 0,00% |
** Il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell’ultimo anno, escludendo l’1% dei peggiori risultati.
BOTS 0 03/13/20 | 4,42% |
UCGIM 6 5/8 PERP (Perp) | 2,65% |
GTB 0 08/30/19 | 1,84% |
FCAIM 6 3/4 10/14/19 | 1,84% |
GTB 0 08/09/19 | 1,77% |
1 Per i dettagli sulle licenze d’uso degli indici si rimanda all’Allegato 1.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. I risultati esposti sono al
lordo dell’effetto fiscale. Fonte ed elaborazione dati Kairos. Dati quantitativi
ricavati dalla classe P.
0 - 2 | 2 - 5 | 5 - 7 | 7 - 10 | >10 |
---|---|---|---|---|
55,61% | 26,95% | 6,83% | 1,03% | 0,46% |
La percentuale di titoli non “investment grade” che compongono il portafoglio è pari a 55,59%.
Dopo la performance positiva registrata nella prima parte dell’anno, da maggio si è assistito al ritorno di un sentiment di avversione al rischio che ha portato ad una generale correzione dei principali asset finanziari. Solo l’intervento convinto delle principali Banche Centrali, che con un atteggiamento apertamente accomodante hanno aiutato il ritorno di un clima di fiducia, ha permesso di chiudere il semestre con il segno positivo, pur con dati macroeconomici poco incoraggianti e nonostante le continue tensioni sul fronte dazi.
Sul fronte europeo, le preoccupazioni per la crescita hanno spinto Draghi a dichiararsi pronto a riprendere una politica monetaria ultra espansiva, mentre sul fronte americano la Fed ha confermato con convinzione l’orientamento accomodante.
Analizzando il mercato obbligazionario, la curva dei tassi risk free rimane schiacciata, con differenze marginali nelle scadenze tra i due e i cinque anni, e il rendimento del Treasury a 10 anni chiude in area +2%. La curva tedesca registra rendimenti sotto lo zero, con il Bund a 10 anni al record storico di rendimento negativo di -0,33%, ed impone una forza gravitazionale molto forte a tutto il mondo bond, comprimendo il rendimento degli asset, compresi i più rischiosi.
Tra le principali economie, il BTP rimane uno dei pochi bond decennali che chiude il mese con un rendimento sopra lo zero (+2,10%), con lo spread BTP-Bund che stringe a 243 punti.
Perseguendo una strategia operativa focalizzata sull’ottimizzazione del rapporto rischio/rendimento, durante il trimestre l’esposizione di Portafoglio del comparto KIS Financial Income è stata gestita attivamente.
Con l’esaurirsi della spinta positiva della prima parte dell’anno, è stato alleggerito il peso della parte più rischiosa di Portafoglio implementando una strategia di protezione.
Dopo l’ultima ondata di vendite di maggio, il Portafoglio è stato dinamicamente reimpostato verso emissioni a più alto rendimento. Successivamente alla decisione della Fed di un taglio dei tassi, che il mercato ha accolto con entusiasmo, si è approfittato del rally, diminuendo il peso sulle linee che avevano sovraperformato. A fine trimestre si è provveduto a incrementare nuovamente il peso in Portafoglio, dato che la valutazione del mercato è tornata particolarmente interessante.
3 luglio 2017
305.037.491 (Euro)
Punta a ottenere la crescita del capitale nel medio-lungo termine mediante l’investimento nel mondo obbligazionario prevalentemente in titoli di debito subordinato.
Sicav lussemburghese
ICE BofAML Euro Financial Sub & Lower T21
Rocco Bove
Andrea Ponti
Giulio Pesenti
1 Per i dettagli sulle licenze d’uso degli indici si
rimanda all’Allegato 1.
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Performance del periodo | 3,63% | 3,27% |
Performance da inizio anno | 7,30% | 7,33% |
Performance complessiva | 1,26% | 7,81% |
Performance annualizzata dal lancio | 0,63% | 3,86% |
Performance ultimi 12 mesi* | 3,60% | 7,16% |
* Decorsi alla fine del trimestre solare più prossimo
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Percentuale di mesi positivi | 54,17% | 62,50% |
Percentuale di mesi negativi | 45,83% | 37,50% |
Massimo drawdown | -11,27% | -4,35% |
Miglior mese | 2,96% | 2,53% |
Peggior mese | -4,42% | -1,65% |
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Volatilità mensile annualizzata | 5,96% | 3,56% |
Ex-ante: VaR (1 mese, 99%) | -2,55% | 0,00% |
Ex-post: minor rendimento mensile** | -3,47% | 0,00% |
** Il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell’ultimo anno, escludendo l’1% dei peggiori risultati.
UCGIM 6 5/8 PERP (Perp) | 5,30% |
SABSM 6 1/8 PERP (Perp) | 4,57% |
BKIASM 6 3/8 PERP (Perp) | 4,47% |
CABKSM 6 3/4 PERP (Perp) | 4,40% |
UBS 7 PERP (Perp) | 4,39% |
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. I risultati esposti sono al lordo dell’effetto fiscale. Fonte ed elaborazione dati Kairos. Dati quantitativi ricavati dalla classe P.
0 - 2 | 2 - 5 | 5 - 7 | 7 - 10 | >10 |
---|---|---|---|---|
9,41% | 62,97% | 6,05% | 0,11% | 0,24% |
La percentuale di titoli non “investment grade” che compongono il portafoglio è pari a 62,62%.
Ad aprile, l’indice Stoxx 600 è salito per il quarto mese consecutivo. La volatilità è scesa verso i minimi sia in Europa che negli Stati Uniti, circa al 13%. I dati di ciclo PMI (Purchasing Managers’ Index) sono migliorati rispetto al mese di marzo, soprattutto per il comparto manifatturiero tedesco. La prima parte della stagione degli utili è andata meglio delle aspettative. Per quanto riguarda Brexit, i leader dell’UE27 hanno concordato di concedere una proroga di 6 mesi. Il mercato europeo a maggio ha corretto del -5,70%. Il primo ministro britannico Theresa May ha annunciato le dimissioni senza ancora una vera soluzione per Brexit. Le elezioni europee sono state in linea con le attese sul fronte del Parlamento europeo. Più articolato potrebbe essere l’impatto a livello nazionale, soprattutto in Italia. A livello settoriale i difensivi hanno sovraperformato i ciclici. L’esito del G-20 e l’attesa che l’Italia possa beneficiare di una cancellazione totale della procedura di infrazione, hanno riportato i mercati verso una maggiore propensione al rischio nel mese di giugno. Trump ha differito il momento dell’estensione dei dazi, offrendo la riabilitazione di Huawei ai rapporti con le imprese americane. In giugno i mercati azionari globali hanno recuperato le perdite registrate a maggio. L’S&P 500 chiude il semestre ai massimi storici. Date le diverse fasi di mercato
nel trimestre, l’esposizione netta di Kairos Cerere è stata movimentata sfruttando a pieno la flessibilità del Fondo: inizialmente, ad aprile, è stata incrementata al 47%, a maggio è stata ridotta drasticamente al 30% e a fine giugno è stata di nuovo incrementata al 42%. Durante il periodo, il beta complessivo del Portafoglio è stato in media inferiore all’unità rispetto all’indice Stoxx 600 (circa 0,95). In questo contesto, Kairos Cerere nel secondo trimestre ha registrato una performance positiva del +2,15%. Contributi positivi sono derivati dalle posizioni attive su Panalpina, Coca-Cola HBC, Inwit, Network International e Nestlè; mentre performance negative da Swedish Match e Geberit. Nel rossimo trimestre andranno monitorati attentamente i dati macro e PMI delle varie aree geografiche. Sembra che la Cina inizi a mostrare l’impatto positivo delle diverse azioni di stimolo intraprese negli ultimi mesi. I mercati azionari hanno già anticipato un miglioramento per la seconda parte dell’anno. L’atteggiamento delle Banche Centrali rimane favorevole, la nomina alla BCE per il post Draghi sarà determinante per la politica monetaria dei prossimi anni. Brexit e guerra commerciale restano sullo sfondo; inoltre è atteso un accordo tra membri OPEC e non-OPEC, per estendere i tagli alla produzione di petrolio per altri nove mesi.
6 Marzo 2002
44.592.325 (Euro)
Punta ad investire in società, prevalentemente europee, con un modello di business caratterizzato da volatilità più contenuta rispetto all’indice generale.
Fondo comune d’investimento mobiliare aperto
HFRX Equity Hedge EUR2
Federico Trabucco
Riccardo Valeri
1 In data 01/03/2017 il Fondo Kairos Cerere ha cambiato politica di investimento perdendo il relativo track record.
2 Per i dettagli sulle licenze d’uso degli indici si rimanda all’Allegato 1.
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Performance del periodo | 2,15% | 0,07% |
Performance da inizio anno | 8,36% | 5,74% |
Performance complessiva | 4,43% | -2,09% |
Performance annualizzata dal lancio | 1,88% | -0,90% |
Performance ultimi 12 mesi* | 0,14% | -6,38% |
Performance annua media composta ultimi 2 anni* | 1,26% | -1,54% |
* Decorsi alla fine del trimestre solare più prossimo.
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Percentuale di mesi positivi | 50,00% | 64,29% |
Percentuale di mesi negativi | 50,00% | 35,71% |
Massimo drawdown | 9,84% | -17,27% |
Miglior mese | 2,37% | 4,08% |
Peggior mese | -4,61% | -5,55% |
Fondo | Indice | |
---|---|---|
Volatilità mensile annualizzata | 5,31% | 6,77% |
Ex-ante: VaR (1 mese, 99%) | -3,56% | n.a. |
Ex-post: minor rendimento mensile** | -5,62% | n.a. |
** Il minor rendimento realizzato su base mensile (20 giorni) nel corso dell’ultimo anno, escludendo l’1% dei peggiori risultati.
Erffp 3 1/4 Perp (Perp) | 2,70% |
Nestle SA-Reg | 2,49% |
Swedish Match AB | 2,42% |
Anheuser-Busch Inbev SA/NV | 2,12% |
Swiss Re AG | 2,08% |
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. I risultati esposti sono al lordo dell’effetto fiscale. Fonte ed elaborazione dati Kairos. Dati quantitativi ricavati dalla classe P.
Esposizione netta | 41,75% |
Esposizione lorda | 41,75% |
Esposizione lunga | 41,75% |
Esposizione corta | 0,00% |
Cboe Italy:
Cboe Europe Limited (“Cboe”) è una borsa valori riconosciuta e regolamentata dalla Financial Conduct Authority. Cboe è una società registrata in Inghilterra e Galles con il numero 6547680 e con sede legale in The Monument Building, 11 Monument Street, London EC3R 8AF. Il presente documento è stato redatto esclusivamente a scopo informativo. Nessuna delle informazioni relative ai servizi o prodotti descritti in questo documento costituisce un consiglio o una raccomandazione di qualsiasi prodotto o servizio. Nella misura in cui le informazioni fornite in questo documento costituiscono una promozione finanziaria ai sensi dell’articolo 21 del Financial Services and Markets Act 2000, esse sono rivolte solo a persone che si qualificano come clienti professionali o controparti qualificate. Le persone che non si qualificano non devono agire o fare affidamento su di esso. “Cboe Global Markets®” e “Cboe®” sono marchi registrati di Cboe Global Markets, Inc., una società costituita negli Stati Uniti d’America con sede legale in 400 South LaSalle Street, Chicago, IL 60605, USA. Cboe sarà titolare di tutti i diritti, inclusi, senza limitazione alcuna, i diritti di proprietà intellettuale e l’avviamento derivante
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Eurostat Eurozone:
Fonte Eurostat.
Euro Stoxx:
L’indice è di proprietà di STOXX
Limited, Zurich, Switzerland, del gruppo Deutsche Börse, che non si assume alcuna responsabilità relativamente a qualsiasi errore od omissione.
HFRX:
Hedge Fund Research Inc, www.hedgefundresearch.com. L’utilizzo dell’indice HFRX Global Hedge Fund (EUR) è autorizzato secondo la licenza di Hedge Fund Research Inc, che non si assume alcuna responsabilità in merito ai contenuti.
ICE BofAML:
ICE Data Indices, LLC (“ICE DATA”), viene utilizzato in base ad apposita licenza. ICE Data, le sue affiliate e i loro rispettivi fornitori sono esonerati da ogni garanzia e conferma espresso o implicita relative ai citati indici.
MSCI:
Fonte: MSCI. MSCI non fornisce alcuna garanzia o dichiarazione esplicita o implicita e non si assume alcuna responsabilità in relazione ai dati MSCI qui contenuti. I dati MSCI non possono essere ulteriormente ridistribuiti o utilizzati come base per altri indici, titoli o prodotti finanziari. Questo documento non è approvato, convalidato, revisionato o prodotto da MSCI. Nessuno dei dati di MSCI è destinato a costituire un consiglio di investimento o una raccomandazione a prendere (o astenersi dal prendere) qualsiasi tipo di decisione di investimento e non può essere considerato come tale.
NMX Infra Europe TR:
Indice fornito da LPX© Group,
proprietà di LPX© Group.
INDICI COMPOSTI:
Gli indici composti sono calcolati da Kairos Partners SGR. Fonte Kairos su elaborazione dati Bloomberg.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri.
Il valore di un investimento può subire diminuzioni anche rapide, così come può aumentare, e gli investitori non necessariamente recuperano l’importo originariamente investito. Le Società facenti parte del Gruppo Kairos, pur verificando e aggiornando periodicamente le informazioni contenute nei report, declinano ogni responsabilità per eventuali errori od omissioni. Quanto contenuto in questo documento è pubblicato ad uso esclusivamente informativo sui prodotti e i servizi offerti da società appartenenti al Gruppo Kairos; il presente documento non costituisce sollecitazione all’investimento. Prima dell’adesione leggere il prospetto informativo e i KIID disponibili presso i soggetti collocatori e sul sito internet www.kairospartners.com
Commento Macroeconomico
La rete di sostegno
Volendo fare un bilancio della prima metà del 2019, l’aspetto più clamoroso non va ricercato nella realtà sottostante.
Dopotutto, l’andamento dell’inflazione e della crescita che abbiamo visto non si discosta molto dalle stime che circolavano in dicembre. Lostesso si può dire degli utili delle società quotate.
Quello che è cambiato radicalmente è l’atteggiamento delle Banche Centrali. Alla fine dell’anno scorso erano ancora orientate su una linea di normalizzazione della politica monetaria, tanto che la Fed, in dicembre, aveva ancora alzato i tassi nonostante il coro di critiche.
Oggi, al contrario, sono tutte quante orientate verso politiche aggressivamente espansive. La discussione non è sul se ma sul quanto tagliare. Perfino il Quantitative Easing, che era stato riposto in naftalina per la prossima recessione, immaginata lontana nel tempo, si prepara a ritornare in scena, quanto meno in Europa.
Perché questo affannarsi per sostenere una crescita che non è poi molto diversa da quella che ci si aspettava?
Ufficialmente la ragione sta nell’inflazione o, meglio, nelle aspettative d’inflazione per i prossimi anni. Queste aspettative (di mercato) sono scese continuamente nel corso dei sei mesi passati, e si sono disancorate, come si suol dire, dagli obiettivi ufficiali delle Banche Centrali. Questi obiettivi, a loro volta, sono stati rivisti verso l’alto con l’adozione del cosiddetto targeting simmetrico e l’intenzione di compensare con inflazione aggiuntiva quella che non si è verificata negli anni passati.
In realtà la ragione vera del mutamento di indirizzo delle Banche Centrali va cercata nella maggiore fragilità e incertezza del quadro generale. Le guerre commerciali, al momento ritornate a essere guerre di posizione, possono teoricamente riaprirsi in qualsiasi momento e Brexit è sempre più vicina. Poiché è diffusa l’idea che non siamo abbastanza preparati per un’ eventuale recessione, quello che si può fare è cercare in tutti i modi di evitarla. Da qui l’orientamento sempre più aggressivamente espansivo.
Ovviamente i mercati hanno apprezzato molto questo mutamento di rotta e si sono portati su nuovi massimi storici per l’azionario. Anche l’obbligazionario ha fatto registrare forti rialzi, al punto che la maggior parte dei titoli governativi dell’area Euro offre solo rendimenti negativi.
Per la seconda metà dell’anno il dibattito è ora tra chi pensa che i ribassi dei tassi annunciati dalle Banche Centrali produrranno un ulteriore
forte apprezzamento degli asset finanziari e chi invece sostiene che questi ribassi sono già nei prezzi, mentre al contrario non è nei prezzi una riduzione degli utili delle società quotate.
Come che sia, l’azione delle Banche Centrali creerà una forte rete di supporto sotto i mercati. Se ci sarà poi spazio per rialzi ulteriori dipenderà dalla tenuta dei margini di profitto. Non è poi da escludere, dopo la pausa in corso, una riaccelerazione dell’economia e degli utili nella parte finale dell’anno.
Per chi investe sono dunque ancora tempi molto interessanti.
C’è certamente il rischio che, spendendo oggi molte munizioni per sostenere un ciclo economico non particolarmente deteriorato, ne restino troppo poche per il giorno in cui i problemi torneranno a essere davvero seri.
Il rischio è però per il dopodomani. Per il domani l’immissione di nuovi stimoli sarà un fattore positivo.